In una tranquilla mattina di primavera, con il traffico che scorre pigro tra clacson impazienti e motorini che spuntano da ogni angolo come funghi dopo la pioggia, un vigile in perfetta uniforme, baffi curati e occhiali da sole modello Robocop, è fermo all’angolo del semaforo, pronto a far rispettare la legge… o almeno a sembrare molto impegnato.

All’improvviso, una piccola utilitaria color fucsia sfreccia davanti a lui come se fosse in pole position a Monza. Il vigile fischia forte, agita la paletta con un’energia che non si vedeva dai Mondiali del ’90 e fa cenno all’auto di accostare.
La macchina si ferma, il finestrino si abbassa lentamente, rivelando una signora elegante, capelli laccati che sfidano la gravità, occhiali da sole oversize e rossetto rosso fuoco perfettamente applicato.
Il vigile si avvicina con fare solenne e dice:
“Signora, lei ha superato i sessanta.”
La donna lo guarda, sbatte le ciglia, abbassa gli occhiali da sole sul naso con fare teatrale e risponde indignata:
“Ma come si permette?!”
Il vigile, confuso, aggiusta il tono, pensando forse di aver usato parole poco chiare.
“Intendevo… ha superato i sessanta chilometri orari!”
Lei lo guarda ancora un attimo, poi scoppia in una risata squillante:
“Ah! Per un attimo pensavo si riferisse alla mia età! Ero pronta a investire la sua paletta!”
Il vigile, trattenendo a fatica una risata, la lascia andare con un ammonimento bonario: “Cerchi solo di non superare i limiti… né quelli di velocità né quelli della pazienza!”