C’era una volta un antico regno chiamato Solsterra, situato in una terra avvolta dalle nebbie e dalle ombre dell’inverno eterno. Governato da un re saggio di nome Helios e dalla regina Aurora, il regno prosperava sotto il calore del Sole, la cui luce illuminava le città e alimentava la vita del popolo. Tuttavia, Solsterra era afflitto da una maledizione antica, una profezia che prediceva che un’oscurità infinita avrebbe avvolto il regno per sempre. Questa profezia sembrava avverarsi ogni anno nel solstizio d’inverno quando il Sole raggiungeva il punto più basso nel cielo e le tenebre sembravano consumare ogni briciola di luce. Secondo le credenze delle genti di Solsterra, durante il solstizio d’inverno, gli dèi combattevano una battaglia invisibile, dove l’oscurità tentava di sconfiggere la luce. In quei giorni cupi, il popolo si riuniva attorno ai fuochi, pregando gli dèi per la protezione e la salvezza dal gelo e dalle tenebre incombenti. Ma c’era una profezia meno conosciuta, tramandata da generazioni, che prevedeva un campione destinato a invertire la maledizione, portando il regno di nuovo alla luce. Questo prescelto, si diceva, avrebbe portato con sé la chiave per spezzare il sortilegio durante il solstizio d’inverno.
Era una giovane donna di nome Selene, cresciuta in una piccola capanna ai margini del regno. Sin dall’infanzia, Selene aveva una connessione profonda con il cielo e con le stelle. Era affascinata dalla luce del Sole e dalla sua danza nel cielo, ma anche dall’oscurità che la seguiva. La gente del regno credeva che fosse lei la prescelta, la salvatrice predetta. Nel cuore dell’inverno, quando il freddo stringeva il regno in un abbraccio glaciale, Selene intraprese un viaggio verso la montagna più alta, dove il Sole sembrava toccare la terra. Lì, in una grotta sacra, si impegnò in un rituale millenario tramandato dalle generazioni precedenti. Con il cielo che si oscurava e l’oscurità che minacciava di inghiottire la terra intera, Selene si alzò e, con determinazione e amore per la luce, invocò gli antichi poteri del Sole. In un momento di magia pura, il Sole sembrò rispondere al suo appello, inviando raggi dorati che squarciavano il cielo, sconfiggendo l’oscurità e portando la luce. Il popolo di Solsterra guardò sbalordito mentre la profezia si avverava. Il cielo si schiariva, il Sole risaliva nell’orizzonte e un calore rassicurante avvolgeva di nuovo il regno. Il solstizio d’inverno non segnò più il trionfo delle tenebre, ma la vittoria della luce, della rinascita e della speranza. Da quel giorno in poi, il solstizio d’inverno a Solsterra divenne una festa di gioia e celebrazione, un tempo per onorare Selene, la campionessa che aveva portato il regno dalla paura all’illuminazione, simboleggiando la vittoria della luce sul buio, della vita sulla morte e della speranza sull’oscurità eterna.