Quello che vi raccontiamo oggi è un esperimento che risale al 1967.
Un gruppo di 5 scimmie viene messo in una gabbia con nel mezzo una scala e delle banane in cima. Le scimmie nella gabbia si accorgono immediatamente delle banane in cima alla scala ed una di loro si arrampica subito per prenderne una. Appena ci prova, però, lo scienziato sperimentatore spruzza tutte le scimmie (anche il “ladro”) nella gabbia con dell’acqua gelata.
La scimmia scende e tutte restano a terra disorientate. Passano pochi minuti e di nuovo una delle 5 scimmie prova a prendere le banane, ma ancora una volta tutte e 5 cinque le scimmie fanno una bella doccia fredda e tornano ai piedi della scala.
Poi accade un fatto importante: quando per la terza volta una scimmia prova a prendere le banane le altre la fermano picchiandola, per paura di essere bagnate di nuovo dall’acqua gelata. Dopo un po’, nessuna scimmia prova più a mangiare le banane in cima alla scala.
A questo punto lo scienziato inizia la seconda fase dell’esperimento: sostituisce una delle 5 scimmie con una nuova, che naturalmente appena arrivata nella gabbia prova a prendere le banane. Come l’ultima volta, le altre 4 scimmie la bloccano prima della spruzzata di acqua, finché anche lei non rinuncia a raggiungere l’ambito grappolo di banane, nonostante non sia a conoscenza del motivo per il quale le è stato vietato di farlo (lei non è mai stata bagnata con acqua gelata).
L’esperimento prosegue e lo scienziato sostituisce di volta in volta una scimmia dal gruppo originale. Arrivati ad un certo momento il gruppo di 5 scimmie non contiene più nessuna delle scimmie originali (che sapevano dell’acqua gelida), ma la cosa incredibile è che la prima “nuova” scimmia impedisce lo stesso all’ultima arrivata di raggiungere il grappolo.
Questo esperimento apparentemente banale fa molto riflettere sulla natura delle ‘regole’ (spesso sociali) imposte e tramandate, ma di cui non si conoscono davvero le radici. Nessuna delle scimmie rimaste sapeva perché non si potesse toccare il grappolo di banane, ma nessuna si è azzardata a provarci.
Buona riflessione!
