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Giorno della Memoria, 5 libri da leggere tra classici e novità

Il 27 gennaio è una data che segna un momento fondamentale per la memoria collettiva. In questa giornata si celebra il Giorno della Memoria, istituito per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto. La data è stata scelta in seguito alla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005, poiché proprio il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche liberarono i superstiti del campo di concentramento di Auschwitz. Per onorare questa ricorrenza, proponiamo cinque libri che spaziano dai grandi classici alle ultime novità, per ricordare le atrocità del passato e riflettere sul presente.

Il pane perduto di Edith Bruck

Edith Bruck racconta, con un’intensa narrazione, la sua testimonianza di sopravvissuta all’Olocausto. In questo libro, che segna il suo ritorno a distanza di sessant’anni dal suo primo romanzo, l’autrice ripercorre la propria vita, dai giorni della Polonia di Auschwitz alla Germania dei campi di concentramento. Sopravvissuta miracolosamente grazie al sostegno della sorella, Judit, la protagonista si trova ad affrontare la perdita dei propri cari e la difficoltà di ricominciare a vivere in un mondo che appare estraneo e ostile. La storia di Edith Bruck è una riflessione sulla resilienza e sulla memoria.

Se questo è un uomo di Primo Levi

Un classico imprescindibile per il Giorno della Memoria. In “Se questo è un uomo”, Primo Levi racconta la sua tragica esperienza nel lager di Auschwitz, offrendo una testimonianza che va ben oltre il semplice resoconto degli eventi. Questo libro è una delle riflessioni più potenti sulla dignità dell’uomo e sull’abiezione che il sistema nazista ha imposto ai prigionieri. Levi offre una profonda analisi della disumanizzazione subita dai deportati e delle condizioni di vita nei campi, rendendo il testo una lettura obbligatoria per chi desidera comprendere l’orrore della Shoah.

La memoria rende liberi di Liliana Segre ed Enrico Mentana

La testimonianza di Liliana Segre, una delle poche sopravvissute ai campi di concentramento italiani, è un contributo fondamentale per non dimenticare. Insieme al giornalista Enrico Mentana, l’autrice racconta la sua esperienza di discriminazione e fuga, che culmina nell’arresto e nella deportazione ad Auschwitz. Il libro descrive le difficoltà di Liliana Segre nel tornare a vivere dopo la guerra e il silenzio che ha avvolto la sua storia per tanti anni. Una lettura che esplora la ricostruzione dell’identità e la lotta contro l’oblio.

Il diario di Anne Frank di Anne Frank

Il diario di Anne Frank è probabilmente uno dei racconti più noti e commoventi legati all’Olocausto. La giovane Anne, durante il suo periodo di rifugio nascosto, scrive le sue riflessioni sulla paura, sulla speranza e sull’umanità. Il diario, edito in una nuova versione integrale curata dal padre di Anne, Otto Frank, e da Mirjam Pressler, restituisce una testimonianza di vita incredibilmente profonda. Anne Frank diventa così simbolo della sofferenza e della resistenza di chi, pur nella disperazione, non ha mai smesso di sognare un futuro migliore.

L’orchestra rubata di Hitler di Silvia Montemurro

In un contesto storico ricco di tensioni, L’orchestra rubata di Hitler ci porta a vivere una storia incentrata su Elsa, una giovane donna che si trova a dover fare i conti con la realtà del regime nazista. Sua vita cambia radicalmente quando scopre il segreto che riguarda il marito, un ufficiale delle SS. Silvia Montemurro crea un’atmosfera tesa e coinvolgente, mettendo in luce le contraddizioni di chi ha scelto di seguire la macchina della guerra nazista, pur trovandosi a fare i conti con le proprie scelte morali. Un racconto che ci permette di esplorare il lato oscuro della Germania nazista attraverso gli occhi di una protagonista che, nonostante il contesto, cerca di trovare un senso alla propria esistenza.


Con questi libri si rende omaggio a chi ha sofferto e perso la vita durante l’Olocausto. Il Giorno della Memoria non è solo una ricorrenza, ma un invito a non dimenticare, a riflettere e a trasmettere la memoria alle generazioni future.

L’incredibile e assurda vita Yukio Mishima

Qual è il modo più corretto di rispondere: 8+7 fa 16 oppure 8+7 fanno 16?