Giulia Caminito, vincitrice del Premio Campiello 2021, ritorna il 18 settembre con il suo atteso romanzo intitolato “Il male che non c’è”, edito da Bompiani. L’opera, già al centro di un notevole interesse anche internazionale, ha visto l’acquisizione dei diritti di pubblicazione in ben sei paesi: Francia, Olanda, Germania, Spagna, Slovacchia e Romania.
Leggi anche: Vallanzasca, il bandito che non rinnega il passato, tra rimpianti e voglia di libertà
La presentazione ufficiale del libro avverrà durante Pordenonelegge, il 21 settembre, con la partecipazione di Annalena Benini, direttrice del Salone del Libro di Torino.
Un viaggio nell’ipocondria
Il romanzo ha come protagonista Loris, un trentenne che si ritrova a vivere una crisi profonda. Impiegato precariamente presso una casa editrice, Loris si allontana progressivamente dalla fidanzata e dai genitori, precipitando in un baratro esistenziale. La Catastrofe, allegoria dell’ipocondria, assume un ruolo centrale, trascinando il protagonista e il lettore in un confronto intenso con i mali interiori.
Attraverso la storia di Loris, Caminito esplora temi cruciali come la solitudine, la precarietà lavorativa e il male invisibile che abita dentro di noi, offrendo uno spunto di riflessione sulla capacità umana di immaginare e risollevarsi.
“Il male che non c’è” si preannuncia come un’opera potente e attuale, in grado di colpire il pubblico con la sua profondità psicologica e il suo sguardo critico sulla società contemporanea.