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La caccia del leone: tra fame, tentazione e lezioni di vita

In una vasta savana, un possente leone regnava incontrastato. Ma la sua maestosità era in crisi, il suo stomaco ringhiava dalla fame. Da giorni non aveva trovato prede sufficienti per placare il suo appetito vorace. Decise di adottare una strategia paziente per la caccia, conscio che un’opportunità potesse non presentarsi facilmente. Nascosto dietro un cespuglio, trascorsero ore interminabili senza alcun segno di vita selvatica. Il leone, spossato e deluso, stava per abbandonare la sua postazione quando finalmente avvistò una lepre, incurante del pericolo, intenta a pascolare nel vicino prato. Conscio della velocità fulminea delle lepri, il leone si preparò a scattare per afferrarla.

Ma in un istante di tentazione, il suo sguardo cadde su un magnifico cervo che passeggiava a pochi metri di distanza. L’istinto di cacciatore prese il sopravvento, e senza esitazione, il leone abbandonò il piano iniziale per tentare la fortuna con una preda di maggior prestigio. Ma il cervo, avendo già scorto il pericolo in agguato, cominciò a fuggire. La lepre, invece, approfittando della distrazione del leone, si dileguò nella savana. Il leone si ritrovò con vuote zampe, privato di entrambe le prede. Riflettendo su quanto accaduto, il leone comprese la lezione morale di quella giornata. Aveva lasciato scappare una preda sicura, attratto dalla tentazione di qualcosa di più allettante, e aveva perso tutto. Realizzò che l’avidità e l’impulsività avevano compromesso la sua fame. Promettendosi di essere più cauto e riflessivo in futuro, il leone tornò al suo regno, consapevole che la pazienza e la costanza sono spesso le chiavi per il successo, anche nella caccia per il cibo.

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