Recenti sviluppi nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi hanno riportato l’attenzione su un criptico messaggio lasciato da Michele Bertani, amico di Andrea Sempio, ora indagato. Rita Cavallaro, giornalista de Il Tempo, ha analizzato il contenuto di questo messaggio, suggerendo che potrebbe contenere indizi significativi.
Nel suo articolo, Cavallaro esplora una frase nascosta nel post di Bertani su Facebook, che sembra alludere a una conoscenza cruciale dei fatti. La frase “C’era una ragazza lì che sapeva” è stata estrapolata da una citazione musicale apparentemente innocua, ma attraverso un processo di decifratura, emerge come un elemento chiave nel contesto del caso.

L’Analisi di Rita Cavallaro
Il messaggio di Bertani, pubblicato il 19 gennaio 2016, conteneva una frase tratta da una canzone del gruppo italiano Club Dogo: “La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa!!! la Verità nessuno mai te la racconterà”. Cavallaro ha ipotizzato che, rimuovendo le lettere maiuscole e traducendo le rimanenti in ebraico, si ottenga la frase chiave. Questo messaggio, secondo la giornalista, potrebbe essere fondamentale per comprendere meglio le dinamiche dell’omicidio.

La connessione tra Michele Bertani e Andrea Sempio è stata ulteriormente esplorata attraverso il soprannome utilizzato da Bertani su Facebook, Mem He Shin, che in mistica ebraica richiama un nome divino. Questo elemento aggiunge ulteriore complessità all’intera vicenda, intrecciandosi con i racconti di presunte attività esoteriche legate al Santuario della Madonna della Bozzola.
Secondo l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Sempio, l’omicidio di Chiara Poggi potrebbe essere legato a una rete criminale dedita alla pedofilia. Lovati ha suggerito che tale rete operasse nei pressi del santuario, associando eventi passati a figure come Don Gregorio, già coinvolto in scandali di video-ricatti.


Ulteriori dichiarazioni collegano Sempio e Bertani a presunti riti esoterici, coinvolgendo anche minorenni. Queste rivelazioni sollevano interrogativi inquietanti: Chiara Poggi potrebbe essere stata una testimone scomoda, messa a tacere per ciò che aveva scoperto?
Le indagini proseguono con un’analisi dettagliata del fascicolo riguardante il Santuario e le sue attività sospette. Gli investigatori mirano a chiarire non solo l’omicidio di Chiara Poggi ma anche una serie di suicidi giovanili collegati a quel luogo.