Patriot, il libro postumo di Aleksei Navalny, sarà pubblicato domani in ben 22 lingue, tra cui il russo. In Italia, l’opera sarà distribuita da Mondadori, offrendo un toccante ritratto della lotta politica e personale di uno degli oppositori più noti del regime russo. Dopo la sua morte in carcere, avvenuta il 16 febbraio 2024, il manoscritto è stato completato con il contributo di Yulia Navalnaya, vedova del leader e attivista, che ne continua la battaglia.
Una scrittura clandestina tra convalescenza e prigionia
Navalny aveva iniziato a raccontare la sua storia già durante la convalescenza in Germania nel 2020, dopo essere stato avvelenato con il Novichok. In prigione, ha continuato a scrivere su taccuini e diari, sfruttando ogni occasione per far uscire di nascosto questi scritti. Come raccontato da Yulia in un’intervista alla BBC, molte delle sue pagine sono state sequestrate dalle autorità carcerarie, ma altre sono riuscite a sfuggire al controllo:
“Aleksei era molto intelligente e inventivo”, ha dichiarato Yulia.
L’espediente utilizzato da Navalny ricorda l’impresa di Eduard Kuznecov, dissidente sovietico che negli anni ’70 scrisse i suoi diari su carta cerata rubata dal campo di prigionia, facendoli arrivare clandestinamente in Occidente. Anche i testi di Navalny sono stati trasmessi grazie a una rete ingegnosa, come racconta lo stesso oppositore:
“Sostituivo taccuini identici e, durante i processi, riuscivo a consegnare pagine di nascosto. Ma con il tempo è diventato impossibile continuare”.
L’incipit: un viaggio verso la morte
Il libro, composto da quasi 500 pagine, inizia con il racconto del momento drammatico in cui Navalny perse conoscenza durante il volo da Tomsk a Mosca. L’incipit, anticipato dal New York Times, recita:
“Morire non fa davvero male”.
La pubblicazione di “Patriot” promette di essere uno smacco al regime di Vladimir Putin, riaffermando il valore della resistenza politica anche dopo la morte. Come accaduto con i diari di Kuznecov, questi scritti postumi rappresentano una testimonianza preziosa del prezzo pagato per la libertà, destinata a ispirare il dissenso globale.
La memoria di Aleksei Navalny, ora fissata su carta, diventa un manifesto di coraggio, capace di attraversare confini e censura.