Bentornati su Aforismi.it, la testata giornalistica online che si occupa principalmente di cultura, con le recensioni più accurate dei libri più belli e le curiosità più interessanti riguardo agli autori di maggiore spessore, ma trova anche spazio per divertenti quiz ed enigmi. La curiosità che andremo a chiarire oggi riguarda una parola che il 70% degli italiani non sa scrivere correttamente. Se anche voi avete qualche dubbio non vi resta che continuare a leggere.
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Ce n’é è la forma contratta di ce ne è, di conseguenza viene considerato corretto nel caso in cui si parli della terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo “esserci. Esempio: “La zia ha fatto il polpettone. Ce n’è ancora?
-Ce ne anche se a primo sguardo può sembrare scorretto viene utilizzato per evitare ripetizioni. Esempio: “Sei così innamorato che ce ne siamo accorti tutti”.
-C’è n’è, si tratta infatti di “ci” con il verbo “essere” seguito dalla particella pronominale “ne”, questa forma può essere utilizzata solo separatamente. Esempio: “Il pc che voglio non c’è, ne sono sicura”
-C’è né è formata comunque dal verbo essere ma la particella né è una congiunzione. Esempio: non c’è né Luca né Mario.
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Tutte e 4 le forme possono essere considerate corrette se utilizzate nel giusto modo.