Un bel giorno, in una scena insolita, un asino si trovò a fare compagnia a una tigre tranquilla che si godeva la fresca serata. Senza preoccuparsi del riposo della tigre, l’asino decise di avvicinarsi e avviò una conversazione. Improvvisamente, l’asino dichiarò: “L’erba è blu”. La tigre, come se fosse stata svegliata da un improvviso schizzo d’acqua, rispose prontamente: “Assolutamente no, l’erba è verde!”. Iniziò così un vivace scambio di opinioni che si surriscaldò rapidamente, portando i due a chiedere l’arbitrato al Re della giungla: il leone. Mentre si dirigevano verso il leone, l’asino gridava: “Maestà, Maestà, è vero che l’erba è blu?”. Con fermezza, il leone confermò: “Sì, l’erba è blu”.
L’asino, avvicinandosi, aggiunse: “La tigre non è d’accordo con me e mi infastidisce, per favore puniscila”. Il leone sentenziò: “La tigre sarà punita con 4 anni di silenzio”. L’asino, felice, saltellò via continuando a gridare: “L’erba è blu, l’erba è blu…”. La tigre accettò con rassegnazione la sua punizione, ma prima di andarsene, domandò al leone: “Maestà, perché sono stata punita? In realtà, l’erba è verde”. Il leone rispose tranquillamente: “Hai ragione, l’erba è verde”. La tigre, perplessa, chiese: “Se ho ragione, perché sono stata punita?”. Il leone spiegò: “La punizione non riguarda l’argomento dell’erba blu o verde. È inaccettabile che una creatura intelligente come te (una tigre) perda tempo in dispute con un asino e disturbi il Re della giungla con una simile domanda”.
Morale: litigare con fanatici e testardi è inutile. Quando la testardaggine urla, la saggezza deve tacere.