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Un gelido giorno di dicembre un piccolo topolino, sorpreso dalla tormenta, non riuscì a trovare un rifugio in tempo…

Un gelido giorno di dicembre, mentre il freddo intenso e le strade ghiacciate costringevano le persone a rimanere al calduccio nelle loro case, un piccolo topolino, sorpreso dalla tormenta, non riuscì a trovare un rifugio in tempo. Smarrito e rischiando di morire assiderato, notò un arbusto verde tra l’ammasso di neve, lontano. Si sentì improvvisamente speranzoso e si affrettò verso quella direzione. Prima di rifugiarsi tra i rami dell’arbusto, lo salutò e chiese ospitalità. L’arbusto lo avvertì delle sue foglie spinose, necessarie per difendersi dagli attacchi degli animali. “Se desideri, puoi trovare riparo tra i miei rami! Ma devi essere consapevole del pericolo delle mie foglie spinose”, disse la pianta. Il topolino, senza alternative per sopravvivere alla tormenta, si infilò con cautela tra i rami spinosi dell’arbusto. Pensò tra sé:” Meglio qualche puntura che morire stecchito tra la neve!”.

All’improvviso, un gelido e impetuoso vento si alzò, costringendo il topolino a aggrapparsi con forza a una foglia dell’arbusto, dimenticando le spine. “Ahi! Ahi! Che dolore!”, gridò il povero topolino, punto dalle spine. Piccole gocce del suo sangue si posarono tra i rami della pianta. La notte freddissima trasformò quelle gocce in rosse palline di ghiaccio, che brillavano come rubini al chiarore della luna. L’arbusto, adornato da quelle palline rosse, appariva veramente bello ed elegante. Ringraziò il topolino per il bellissimo dono. Tuttavia, la pianta temeva di perdere quelle palline una volta che l’aria si fosse riscaldata e il gelo fosse scomparso. Così, si rivolse alla regina delle piante e chiese di poter conservare quel dono. Il suo desiderio fu esaudito e, toccandola con la sua bacchetta magica, la regina disse solennemente: “Voglio premiarti per la tua generosità, bontà e sincerità verso il topolino. Meriti un bel regalo per il prossimo Natale. D’ora in poi, avrai fiori e frutti, non solo foglie spinose. Sarai chiamata Pungitopo, per ricordare a tutti che i tuoi frutti rossi sono nati dal sangue del topolino”. La pianta, commossa, ringraziò ripetutamente la regina buona mentre scompariva dalla sua vista. Il Pungitopo rifletteva che è sempre meglio essere buoni, poiché dal bene nasce sempre altro bene. Ammirandosi, la piantina rimase stupita dalla bellezza acquisita con le bacche rosse. Da allora, ogni Natale, la sua felicità è grande e completa quando le persone, con i suoi rametti, abbelliscono le loro case. Diventò così una pianta ornamentale natalizia, desiderata da tutti per portare fortuna e augurare bene.

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