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Una volta un dromedario, incontrando un cammello, gli disse: – Ti compiango, carissimo fratello… Continua

Una volta un dromedario, incontrando un cammello,
gli disse: – Ti compiango, carissimo fratello:
saresti un dromedario magnifico anche tu
se solo non avessi quella brutta gobba in più.
Il cammello gli rispose: – Mi hai rubato la parola.
È una sfortuna per te avere una gobba sola.
Ti manca poco ad essere un cammello perfetto:
con te la natura ha sbagliato per difetto.
La bizzarra querela durò tutto un mattino.
In un canto ad ascoltare stava un vecchio beduino
e tra sé intanto pensava: – Poveretti tutti e due
ognuno trova belle soltanto le gobbe sue.
Così spesso ragiona al mondo tanta gente
che trova sbagliato ciò che è solo differente

In questa favola di Gianni Rodari, intitolata “Il Dromedario e il Cammello”, l’autore ci invita a riflettere su quanto sia comune giudicare gli altri senza comprendere appieno le loro peculiarità. La storia comincia con un incontro insolito tra un dromedario e un cammello, i quali, anziché instaurare un dialogo amichevole, si scambiano frecciate sarcastiche sulla propria anatomia. La favola mette in luce la tendenza umana a giudicare ciò che è diverso anziché apprezzare la diversità, invitando il lettore a riflettere sulla bellezza dell’unicità di ciascun individuo.

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