Aggressione in diretta a Bologna: la troupe di “È sempre Cartabianca” sotto attacco
Durante un collegamento in diretta del programma “È sempre Cartabianca” il 7 ottobre, la troupe televisiva è stata aggredita a Bologna. Mentre l’inviato riferiva da una zona interessata da un corteo non autorizzato, un gruppo di manifestanti con il volto coperto si è avvicinato minaccioso, arrivando a spintonare e colpire il personale tecnico. La conduttrice Bianca Berlinguer, visibilmente preoccupata, ha invitato alla cautela e alla sospensione delle riprese per motivi di sicurezza.

Il contesto del corteo e la reazione dei manifestanti
Il collegamento si svolgeva in concomitanza con un corteo pro-Palestina non autorizzato a Bologna. L’inviato Matteo Calzaretta stava descrivendo la situazione quando è stato circondato da manifestanti che gli hanno intimato di interrompere le riprese. Gli animi si sono rapidamente surriscaldati con urla, insulti e spintoni rivolti contro la troupe. L’operatore è stato colpito da alcuni dei presenti, alcuni dei quali incappucciati e identificati come giovani studenti.

Minacce, insulti e intervento delle forze dell’ordine
I manifestanti hanno urlato frasi come “Parlate del genocidio” e “Vergogna”, accusando la troupe di difendere una causa controversa. Il giornalista ha tentato di ribadire il principio di libertà di informazione, mentre le forze dell’ordine intervenivano per contenere la protesta in Piazza Nettuno. La situazione è degenerata con contatti fisici, spintoni e insulti pesanti rivolti all’equipe televisiva, che ha dovuto allontanarsi per evitare ulteriori aggressioni.



Racconto dell’inviato dopo l’aggressione e conclusioni
Dopo l’interruzione del collegamento, Matteo Calzaretta è tornato in diretta da una zona più sicura, descrivendo gli eventi: l’operatore ha subito due testate e diversi spintoni da parte di un gruppo di giovani manifestanti, alcuni incappucciati. La troupe si è trovata circondata in quella che l’inviato ha definito come un vero e proprio “branco”. La conduttrice ha ribadito l’importanza di non riprendere ulteriormente i manifestanti per ragioni di sicurezza, invitando a raccontare l’accaduto senza alimentare ulteriori tensioni.