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“Vergogna”. Bufera sulla recita di Natale a scuola, insorgono i genitori: si muove anche la politica

Bambini durante la recita di Natale a scuola

Modifica del testo natalizio: la scelta della scuola primaria di Magliano

Nel piccolo centro di Magliano, in provincia di Grosseto, la tradizionale recita natalizia della scuola primaria ha subito un cambiamento che ha generato un acceso dibattito. Per tutelare la laicità dell’istituto, un gruppo di insegnanti ha deciso di eliminare ogni riferimento esplicito a Gesù dal testo della canzone natalizia prevista per lo spettacolo del 17 dicembre. In particolare, il celebre brano Jingle Bells è stato modificato sostituendo la frase “aspettando quei doni che regala il buon Gesù” con “aspettando quei doni che regala il buon Natal”.

Questa scelta, pensata per rendere la recita più inclusiva, ha però suscitato la reazione contraria di molti genitori, che hanno percepito la modifica come una forma di censura più che un gesto di equilibrio culturale.

Reazioni dei genitori e conseguenze sociali

La decisione delle docenti ha provocato un malcontento diffuso tra le famiglie, culminato in una protesta vibrante soprattutto nelle chat di classe. Lisa Valenti, madre di uno degli alunni, ha espresso il dubbio se fosse opportuno insegnare ai bambini una canzone priva del nome di Gesù, mettendo in discussione la necessità di cancellare un elemento tradizionale per mantenere la laicità scolastica.

Interventi politici e dibattito pubblico

La vicenda ha rapidamente superato i confini locali, diventando oggetto di interventi a livello politico. L’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi, ha definito l’episodio “grave”, accusando di voler rimuovere Gesù dal Natale sotto la maschera della laicità e di offendere la cultura e la sensibilità della maggioranza delle famiglie italiane.

Ceccardi ha sottolineato che la laicità non dovrebbe tradursi in censura delle tradizioni, ma in libertà, criticando la dirigente scolastica per aver rimosso un elemento storico e culturale fondamentale, e ha ringraziato le famiglie e il sindaco di Magliano per aver difeso la tradizione con l’installazione di un presepe pubblico.

Ulteriori posizioni politiche e considerazioni sulla laicità

Simili posizioni sono state espresse anche da Fabrizio Rossi, deputato di Fratelli d’Italia, che ha definito inaccettabile l’episodio nella scuola pubblica e ha denunciato un abuso di autorità da parte della dirigente. Rossi ha evidenziato come casi simili siano già avvenuti in Maremma, dove si tenta di sostituire la tradizione con iniziative come la “Festa d’inverno” che, secondo lui, non favoriscono l’inclusione ma privano i bambini della conoscenza delle proprie radici.

Il parlamentare ha concluso ribadendo che difendere il Natale cristiano significa tutelare una verità storica, religiosa e culturale, fondamentale per mantenere il senso di identità di una comunità.

Prospettive future e impatto sulla comunità scolastica

Con la recita del 17 dicembre ormai imminente, resta da vedere se la scuola confermerà la versione modificata del canto o se sarà disposta a rivedere la scelta che ha acceso una discussione nazionale. In un periodo tradizionalmente dedicato all’unione e alla condivisione, la vicenda di Magliano rappresenta un caso emblematico di confronto tra tradizione, sensibilità diverse e il ruolo educativo delle scuole nel rispetto delle diverse identità culturali.