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Luci e ombre nell’Africa ancestrale tra tribalismo e voglia di progresso

La tanto attesa opera prima, edita per i tipi di Longanesi, di Femi Kayode scrittore e psicologo nigeriano è finalmente in libreria, disponibile per i lettori che vorranno conoscere questo nuovo autore che si affaccia nel panorama internazionale della letteratura. Il cercatore di tenebre, questo il titolo del romanzo, è uno spaccato in forma di thriller sull’Africa più profonda, in perenne equilibrio tra sottosviluppo e progresso

di Mimmo Cacciola

Si può parlare del continente nero e delle sue contraddizioni anche utilizzando la lente di ingrandimento della psicologia. Lo fa Femi Kayode, scrittore e psicologo nigeriano, qui alla sua opera prima dal titolo Il cercatore di tenebre (Editore Longanesi, Collana La Gaja scienza, pagg.400 p., € 18,60) utilizzando sapientemente gli attrezzi della scrittura per raccontarci, attraverso un crudele fatto vero di cronaca, quell’Africa, o per meglio dire quella parte non ancora continente moderno ma nemmeno troppo schiavo delle ancestrali tradizioni tribali.

Tre ragazzi, un atroce destino. Il mondo intero – leggiamo nelle note –  ha visto chi li ha uccisi. Quello che nessuno sa è il perché. Lo psicologo forense Philip Taiwo è considerato in Nigeria uno dei più autorevoli esperti del comportamento e della violenza delle folle. È per questo che a lui si rivolge un importante manager nigeriano per indagare su un atroce fatto di cronaca che ha visto fra le vittime suo figlio: la tortura pubblica e l’omicidio di tre studenti universitari di Okriki da parte della folla. Fin dal momento in cui Philip scende dall’aereo che da Lagos lo porta nella remota cittadina, ed è investito dalla frenesia disordinata del piccolo aeroporto, si rende conto che l’indagine sarà tutt’altro che semplice. Soprattutto perché gli anni trascorsi negli Stati Uniti gli hanno fatto dimenticare gli usi e le abitudini dei suoi conterranei, il tribalismo ancora forte che regola le relazioni. Con l’aiuto del suo fedele autista personale, Chika, Philip deve lottare contro i tanti che cercano di intralciare le indagini, e più approfondisce più si rende conto che avvicinarsi alla verità è un percorso sempre più pericoloso. Ispirato a un tragico episodio realmente accaduto, Il cercatore di tenebre è un romanzo che scava alle radici più profonde del male e che spalanca le porte alla magia senza confini dell’Africa contemporanea, raccontando tutti i contrasti col mondo occidentale e la stupefacente ricchezza di una cultura ancestrale piena di luci e di tenebre”.

Femi Kayode, allora, nel frugare tra le tenebre grazie al suo alter ego Philip Taiwo, ci mostra quello che non tutti osano mostrarci: quella parte antichissima di noi tutti provenienti dal ventre remoto della civiltà, culla ancora splendente di un genere umano che forse non è ancora del tutto venuto fuori dalla placenta preistorica che lo conteneva.Femi Kayode, nigeriano, ha studiato psicologia e si è sempre dedicato alla scrittura. Ha lavorato a lungo nella pubblicità e nella tv come autore di programmi e di sceneggiature. Il cercatore di tenebre, il suo romanzo d’esordio, ha vinto il Little, Brown Crime Fiction Award ed è stato tradotto in tutto il mondo. Vive in Namibia, con la moglie e i due figli.

Femi Kayode
Il cercatore di tenebre
Longanesi, 2022

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