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L’ ultimo boia. Storia di un pubblico giustiziere pentito

È in libreria l’ultima fatica letteraria di Cinzia Tani, edita da Vallecchi e dal titolo L’ultimo boia, storia vera di Albert Pierrepoint, l’esecutore capitale inglese ritiratosi nel 1956 in piena crisi di coscienza

Si sa che uccidere può causare nove volte su dieci gravi sintomi da stress, oltre che depressione, paranoia, e tante altre reazioni avverse. Lo possono testimoniare i combattenti dei grandi conflitti e ce lo racconta Cinzia Tani in questo suo L’ultimo boia (Editore Vallecchi Firenze, Collana Narrativa, pagg. 310 p.,€16,00) nel quale indaga la vita, la carriera, ed il dietrofront di Alber Pierrepont, l’ultimo boia anglosassone che la storia ricordi. Un libro importante e necessario, una testimonianza puntuale ed avvincente come è nello stile della Tani che riesce a catturare il lettore nei suoi mondi pieni di storia e umanità, proiettandoci avanti ed indietro nel nostro tempo sospeso di lettori a caccia di verità sempre in bilico tra passato e presente.

Chi è veramente un boia? – leggiamo nel risvolto di copertina – Quali sono la sua infanzia, le amicizie, gli amori, le ambizioni, i conflitti, le convinzioni? Albert Pierrepoint ha undici anni quando scopre per caso quale sia il lavoro segreto del padre e dello zio. Crescendo decide di seguire la tradizione di famiglia e diventa il Pubblico Giustiziere più famoso della Gran Bretagna, chiamato per le esecuzioni anche in altri paesi del mondo. In venticinque anni ha impiccato circa cinquecento persone ma nel 1956 ha lasciato il suo lavoro perché non credeva più nella pena capitale e ha cominciato a combatterla. Accade quando deve giustiziare Ruth Ellis che, dopo un rapporto d’amore travagliatissimo con il corridore automobilistico David Blakely, lo uccide per gelosia. Per la prima volta Pierrepoint non trova una folla esultante che lo attende fuori dalla prigione ma gente inferocita che vorrebbe linciarlo. Il libro racconta la sua vita intervallata dai casi di cronaca nera più importanti dell’epoca in cui fu lui l’ultima persona a guardare negli occhi i condannati”.

Cinzia Tani, nata a Roma, classe 1958 è autrice e conduttrice di programmi televisivi, tra cui FantasticaMente, Italia mia benché, La Rai @la carte, Visioni private e Il caffè. Insegna Storia sociale del delitto alla facoltà di Sociologia dell’Università La Sapienza di Roma, e nel 2004 è stata nominata Cavaliere su iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. Ha pubblicato per Mondadori: Assassine (1998), Coppie assassine (1999), Nero di Londra (2001), Amori crudeli (2003), L’insonne (2005), Sole e ombra (2007, premio Selezione Campiello, Lo stupore del mondo (2009), Charleston (2010), Io sono un’assassina (2011), Il bacio della dionea (2012), Mia per sempre (2013), Il capolavoro (2017). Per Rizzoli ha pubblicato Donne pericolose. Passioni che hanno cambiato la storia (2016), Darei la vita. Grandi donne di grandi uomini (2017), Figli del segreto (2018) e Donne di spade (Mondadori 2019).

Cinzia Tani
L’ ultimo boia. Storia di un pubblico giustiziere pentito
Vallecchi Firenze, 2021

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