“Nell’epoca dei meccanismi globali, della sorveglianza digitale e della corsa al profitto, anche il tempo è diventato un bene monetizzabile: lo appaltiamo, lo deleghiamo e ne abbiamo sempre meno. Malgrado la crescente disponibilità di comfort e mezzi, l’insoddisfazione regna sovrana: incertezza e precarietà fanno da sfondo a un deserto di isolamento e depressione.”
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Le contraddizioni della moderna “società liquida” suggeriscono un quesito fondamentale: siamo davvero i padroni della nostra esistenza? Il libro di Massimo Raffanti “Carpe Diem: riprendersi il tempo per una rivoluzione interiore” (Passaggio Al Bosco Edizioni) – a metà tra il saggio e il romanzo – affronta questo tema senza tabù, compiendo un viaggio straordinario nel vasto orizzonte dei cieli e nel silenzio immacolato delle vette. Riprendersi il proprio tempo, allora, diventa un imperativo assoluto per chiunque voglia dare un senso alla propria vita: un consapevole atto di riappropriazione e di ribellione, in ordine con una necessaria rivoluzione interiore.
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Queste pagine, capaci di stimolare la più fervida immaginazione, hanno il pregio di proiettarci oltre lo stagno dei “giorni tutti uguali”, stimolando il coraggio delle scelte e delle azioni: perché ‘cogliere l’attimo’ significa cercare il rumore della libertà in ogni respiro”.
Carpe Diem. Riprendersi il tempo per una rivoluzione interiore
Massimo Raffanti
Passaggio al Bosco