in

La straordinaria storia di Veronica Yoko Plebani, dal dolore alle Olimpiadi

Quella di Veronica Yoco Plebani è una storia straordinaria.
È una snowboarder quando, nove anni fa, a quindici anni, contrae una forma acuta di meningite batterica che la segna gravemente e le lascia il corpo pieno di cicatrici.
Dopo un primo momento di sconforto Veronica reagisce: lo sport, da sempre sua passione infinita, è stato il suo primo alleato. Entra a far parte del Kayak Canoa Club Palazzolo nella sua città natale, Palazzolo sull’Oglio. “Nei primi mesi fuori dall’ospedale – racconta – lo sport mi ha mostrato quante cose incredibili poteva fare il mio corpo e, in qualche modo, me lo ha fatto amare ancora di più“.
Ai Giochi Paralimpici del 2016 a Rio de Janeiro partecipa nel kayak.

Nel 2020 ha presentato anche il suo primo romanzo, intitolato Fiori affamati di vita, edito da Mondadori, scritto con Francesca, sua sorella. “C’è dentro la storia di una ragazza che cambia, tanto di me e quello che mi è accaduto”.

Una sera, senza preavviso, la vita e il corpo di Yoko sono segnati per sempre. E anche se non c’è niente di diverso, è come se tutto fosse cambiato. Ma Yoko non è sola. Ci sono sua mamma e le sue filosofie orientali, l’entusiasmo di papà Max e la saggezza di suo nonno, ma soprattutto c’è Lu. Yoko e Lu sono amiche da sempre anche se sono l’una l’opposto dell’altra. Yoko è testarda, iperattiva ed estroversa, mentre Lu è riflessiva, taciturna e insicura. Sono due adolescenti come tante in una città di provincia come tante. Il loro corpo, dentro e fuori, si sta trasformando: si segna, evolve, cresce come la voglia di fare nuove esperienze, di scoprire il mondo, di vivere. In fondo Yoko il cambiamento ce l’ha perfino nel nome, nel destino. “Figlia del sole”, “figlia dell’oceano”, “figlia delle foglie”, e molto altro visto che, come dice Lu, i nomi giapponesi, a seconda di come vengono scritti, assumono significati differenti. Un po’ come la vita che, anche se viene sconvolta, può sempre nascondere un senso inaspettato. Un po’ come il corpo di Yoko e le sue cicatrici che a guardarle bene sembrano ricami. Fiori affamati di vita è un romanzo pieno di luce, dolce e ironico, che racconta l’amicizia, l’amore e l’accettazione di sé. Nonostante il corpo. Nonostante il sesso. Diverso, bello, brutto, forte, debole, giusto, sbagliato, dritto, storto, normale, del resto, sono solo categorie con cui si cerca di uniformare ciò che invece è naturale varietà, e la varietà è bellezza.

Veronica Yoko Plebani ha vinto una medaglia di bronzo nel paratriathlon. Sul suo account Instagram Yoko ogni giorno racconta, oltre che i suoi successi sportivi, anche la sua vita occupandosi di diversità, uguaglianza e inclusività.

Fiori affamati di vita
Veronica Yoko Plebani
Mondadori

Il valore dell’identità, l’incredibile storia di un musulmano americano

Carpe Diem: riprendersi il tempo per una rivoluzione interiore