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«I Diavoli», la finanza vista dalla sua scatola nera

Di Diana Ridini

È in arrivo su Sky la seconda stagione de «I Diavoli (Devils)», la serie televisiva italiana, britannica e francese del 2020, tratta dall’omonimo romanzo di Guido Maria Brera, laureato alla Sapienza di Roma, grande stimatore delle teorie economiche di Federico Caffè, co-fondatore e amministratore del Gruppo Kairos, che opera nel settore del private banking e dell’asset management. Nell’aprile del 2022 l’uscita di «Dimmi cosa vedi tu da lì», un romanzo appunto keynesiano, il suo quarto libro e il primo con Solferino, casa editrice appartenente al «Corriere della Sera». Il suo esordio in letteratura proprio con «I Diavoli», risalente al 2014. Un’opera a tinte autobiografiche, che ha per protagonista il finanziere italiano Massimo Ruggero, che viene cresciuto professionalmente dallo spietato uomo d’affari Dominic Morgan.

«La finanza e la letteratura hanno in comune il tempo. Insieme alla politica, sono arti del possibile. La vita al trading floor non è altro che uno scontro con le variabili, con gli eventi che prendono una piega inattesa. Anche la letteratura sonda le eventualità, illuminando scorci di presenti alternativi», spiega Guido Maria Brera. Nelle pagine di questo libro si racconta la guerra combattuta contro i debiti sovrani della periferia europea e contro la moneta unica del vecchio continente, e si racconta del farmaco impiegato per curare la patologia. Alcuni dei fatti narrati alla fine sono accaduti. «La rabbia è esplosa nelle strade di Parigi assumendo il colorito itterico dei gilet gialli. La fragilità di un’antica banca italiana è stata l’epicentro di un terremoto. Gli interventi dei banchieri centrali hanno mostrato la loro natura politica. La finanza che ho cercato di restituire ha smesso di essere arte del possibile per diventare il più pervasivo strumento di difesa dell’esistente. Gli uomini che ne incarnano l’essenza sono diversi dai trader della vecchia scuola tutti bretelle, sigaro in bocca e banconota nella narice. I guardiani dell’esistente hanno eletto l’invisibilità a norma, odiano gli eccessi, sono devoti della supremazia di un mondo e non violano la legge perché hanno la forza per scriverla. Ho chiamato questi monaci-guerrieri i Diavoli. Il loro universo è andato dilatandosi tra il web e la serialità televisiva, e così i personaggi del romanzo hanno vissuto molte vite, allontanandosi dalle pagine che li avevano tenuti a battesimo», ha spiegato sempre l’autore.

La finanza vista dalla sua scatola nera. Un romanzo affascinante, ben scritto, curioso, che rivela al lettore il dietro le quinte delle grandi banche. «È la sopravvivenza dell’Occidente così come lo conosciamo. Si dice sempre che i tessitori del nostro destino non hanno volto, che il loro trucco più diabolico è farci credere che non esistano. Guido Maria Brera ce li mostra per la prima volta da vicino, portandoci esattamente al centro della zona grigia dove nascono le decisioni, dove si esercita l’unico vero potere del nostro tempo», si legge nella quarta di copertina. Non vogliamo svelare di più.

Guido Maria Brera
I diavoli
Rizzoli, 2014

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