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“Forse mio padre”, la ricerca di un’identità attraversa la storia mondiale

La scrittrice e drammaturga Laura Forti, è tornata in libreria, dopo “L’acrobata”, con un nuovo e appassionante libro, “Forse mio padre”, una storia familiare che si intreccia con la Storia mondiale, la Grande Storia che coinvolse l’Italia durante le leggi razziali e il fascismo, e dove la vita di molte persone fu sconvolta a partire dalla giovane madre di Laura.

Poco prima di morire, una madre rivela alla figlia che l’uomo che l’ha cresciuta non è il suo padre biologico. Come uno sparo improvviso, una verità fino ad allora solo sospettata diviene certezza dolorosa. Un giovane conosciuto durante l’occupazione nazista e abbandonato subito dopo la guerra, è lui il padre. È lui quella presenza impalpabile con la quale la madre è sempre rimasta segretamente in contatto e che ha lasciato dietro di sé poche, labili tracce. È lui il forse padre. Inizia allora il tentativo di ricomporre, attraverso la letteratura, una storia familiare che non è solo biografia di un fantasma, ma un viaggio tra frammenti affilati, una corsa a perdifiato tra le ombre e le luci del passato. Cercando un padre mai conosciuto, una donna riacquista così la sua dimensione identitaria e profonda, trovando finalmente la forza di colmare il vuoto e di aprirsi al futuro.

Con “Forse mio padre”, l’autrice de “L’acrobata” torna a conquistarci con la potenza della sua scrittura. Il coraggio di guardare la vita dritto negli occhi, catturarla e ammansirla, fa di questo libro un romanzo dalla lucidità disarmante, un percorso di guarigione scandito da parole scelte con precisione chirurgica, parole che scavano nella memoria e non hanno timore di costruirne una nuova. Del resto, conclude la voce narrante di “Forse mio padre”, «quando la memoria non c’è, non basta o resta muta, dobbiamo costruircene una nostra. Dobbiamo avere fede nella fantasia».

Laura Forti
Forse mio padre
Giuntina, 2020

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