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I profeti incompresi della storia, oggi utili più che mai

Esce in libreria per i tipi di Casa Editrice Pagine il libro documento di Loris Facchinetti dal titolo Il secolo madre – TransSovietismo – TransCapitalismo – La guerra continua, accorata testimonianza su quel regime e su quei regimi che opprimono i popoli. Un volume le cui pagine ridanno dignità alle voci di chi per decenni era stato relegato dalla parte sbagliata della storia

di Mimmo Cacciola

È da poco uscito un interessante libro-documento a firma di Loris Facchinetti dal titolo emblematico ed attuale Il secolo madre – TransSovietismo-TransCapitalismo – La guerra continua, (Casa Editrice Pagine, I libri del Borghese, Pagine 176, € 15,00) che ci chiama tutti ad una riflessione seria ed approfondita proprio in questi giorni di conflitto e di nuovi assetti geopolitici.

Loris Facchinetti, – si legge nell’introduzione – fondatore del gruppo cattolico di destra Europa Civiltà, con il suo libro testimonia la passione per le idee che possono muovere il mondo e racconta anche di carcere preventivo, di isolamento, soprusi e abusi. Questo libro illumina storie fuori dal tempo che le cronache di questi giorni hanno reso di una tragica attualità. Come negli anni del più duro e spietato potere sovietico, decine di migliaia di uomini, donne e bambini sono ridotti in clandestinità, nascosti nei sottosuoli, perseguitati e uccisi. Un libro terribilmente profetico, ma anche straordinariamente visionario perché mostra l’eterno ritorno all’impero del male che non muore mai, ma anche la visione del regno dei cieli, delle infinite possibilità che il bene prevalga. Questo libro è il ringraziamento ad un uomo vissuto per la Libertà, un uomo che ha offerto rifugio ai perseguitati e forza ai più deboli. Marco Pannella”

Un documento allora, lucido a volte spietato, che fa parlare soprattutto chi per decenni è stato relegato o si è sentito dalla parte sbagliata della storia.

L’autore Loris Facchinetti – leggiamo ancora nelle note editoriali – inizia un viaggio tra i nodi e le maglie di una rete invisibile di persone che non si sono mai arrese al dominio di un regime illiberale. Storie di ribellione storie di resistenza, storie di popolo considerato come un bottino di guerra. Di quella lotta per la Libertà abbiamo colto ogni parola, vivendo lo stato d’animo dei protagonisti. Il confronto tra le storie narrate e l’attualità è struggente, uomini e donne che preferiscono la morte alle catene, le catene intese anche come soffocare lo spirito. Testimoni delle guerre del novecento, scatenate dall’odio. In questo cammino, l’autore consente ai lettori di vivere la storia non scritta, parola dopo parola, si vive in prima persona ansie, paura, dolore, libertà e liberazione. Abbiamo vissuto con emozione fatti memorabili, di martiri, di eroi di intellettuali che a prezzo della loro vita hanno lottato per la libertà. Quando la libertà era considerata il bene più prezioso. Abbiamo sofferto il dolore di Jan Palah, ammirato il coraggio di Misha. Le pagine di questo libro sono la dedica più bella, a chi ancora sogna, a chi ancora spera, a chi darebbe la vita per i propri ideali. Storie drammatiche che si intrecciano con le scelte scellerate dei signori della guerra e del potere, gli eventi narrati dall’autore, sono avvenuti dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, momento storico dove Oriente e Occidente hanno sofferto lo scontro frontale, con quelle generazioni sopravvissute dopo la guerra e quelle nate durante il conflitto. Generazioni divise, nella corsa verso il futuro. Furono i decenni più aspri e più sanguinosi della Guerra Fredda, la strategia del terrorismo, sempre più devastante fu usata in maniera sistematica per destabilizzare, guerre aperte e sotterranee, scontri etnici. Un libro per ricordare che i dittatori moderni colpiti da delirio di onnipotenza possono ancora ferire a morte l’umanità, con nuove guerre. Perché il Dio del male non muore mai”.

Una, cento, mille ferite che debbono ancora rimarginare, proprio quando se ne aprono di nuove e per scelte scellerate. L’analisi di Loris Facchinetti sul regime Comunista e sui regimi dittatoriali è, in definitiva, un accorato appello non solo alla resistenza, ai suoi sacri valori, quanto alla consapevolezza che la politica (quella con la P maiuscola, per intenderci) deve tornare al centro non solo della vita dei popoli ma, in buona sostanza, della storia.

Dobbiamo conservare memoria – prosegue l’introduzione – chi in quegli anni ha compiuto gesti e missioni a nome della Libertà. Di chi lottava per difendere i principi sui quali si fondano il diritto alla Libertà, alla Giustizia, alla Dignità. Ed ancora oggi dobbiamo trovare il coraggio di difendere questi valori, contro i detentori del potere, per non essere costretti a vivere sottomessi, al potere di quei signori costruttori di “realtà virtuali” realtà irreali spinte oltre ogni realtà. Le storie raccontate da una sapiente penna, non resteranno sepolte nella nostalgia, con si confondono con i reduci stanchi, non sono testimonianza. Sono brevi lampi di vita, di uomini e donne, sono tracce lasciate per segnare la via dell’anima. Questo libro è un manifesto di valori incarnati da persone reali, sulla solidarietà, sulla difesa del più debole, persone capaci di stimolare la riflessione ed ispirare chi della propria vita ne fa la difesa e la promozione della Libertà”.

Autorevoli esponenti della società civile, dell’Associazionismo, della politica e della magistratura hanno sottolineato ed applaudito ai contenuti del libro di Loris Facchinetti.

Sergio D’Elia Segretario Generale di Nessuno Tocchi Caino ha scritto: “Un libro dedicato alla Libertà, a coloro che hanno vissuto per amore della Libertà, che hanno dato sé stessi per proteggerla, difenderla, promuoverla. Combattenti invisibili da non dimenticare. Una Comunità di visionari, creativi, impavidi, immersi nel secolo scorso ma capaci di ispirare e appassionare le generazioni successive, sino a quelle attuali così bisognose di libertà e di solidarietà.” Gli fa eco l’On. Maria Teresa Bellucci che ha detto: Abbiamo conquistato la fierezza di essere testimoni di quella parte della storia non scritta, che si è impressa indelebile nel nostro cuore e nei nostri ricordi. Quando in Ungheria i carri armati falcidiavano gli studenti in lotta, quando in Cecoslovacchia le fiamme avvolgevano Praga, quando i gulag, la censura, le torture, la morte, noi, figli della devastazione e delle rovine provocate dall’odio, testimoni di inutili guerre, noi figli delle stelle, abbiamo trovato sparsi nella nostra piccola terra, i segni immortali dello spirito”.

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