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L’estenuante ricerca della verità, oltre la giustizia come punizione o vendetta

Lo scrittore e magistrato pugliese si interroga sul nocciolo di una eterna questione e cioè cosa vogliono davvero, al netto di giustizia e punizione le vittime dei reati. Per non invocare, quindi, solo vendetta, Carofiglio teorizza che , alla fine della fiera, è solo la verità la vera e sacrosanta richiesta di tutte le vittime, come per i protagonisti di questo romanzo basato sulla colpa e la redenzione

di Mimmo Cacciola

Il libro dello scrittore e magistrato Gianrico Carofiglio dal titolo Rancore (Editore Einaudi, Collana Stile libero big, Pagine 238 € 18,50) è un romanzo tutto incentrato sui temi della colpa e della redenzione. Cominciamo dalla descrizione e dalle sacrosante domande che si pongono le vittime di reati: come è morto, davvero, Vittorio Leonardi? Perché Penelope Spada ha dovuto lasciare la magistratura? Un’investigazione su un delitto e nei meandri della coscienza. Un folgorante romanzo sulla colpa e sulla redenzione. «Cosa vogliono le vittime dei reati? Le persone ingiuriate dal crimine, quelle che hanno perso i propri cari o la propria dignità? La punizione dei colpevoli? Certo, anche questo. Ma la punizione – la vendetta più o meno regolata dalle leggi – è in gran parte un’illusione ottica. Ciò che le vittime vogliono davvero è la verità. L’unica cosa che nel lungo periodo è capace di guarire le ferite, di placare il dolore»

Fin qui quello che teorizza lo scrittore ha i suoi punti di forza, più avanti nello svolgimento di trama e scrittura ce lo chiariamo

Un barone universitario – si legge nella presentazione editoriale – ricco e potente muore all’improvviso; cause naturali, certifica il medico. La figlia però non ci crede e si rivolge a Penelope Spada, ex Pm con un mistero alle spalle e un presente di quieta disperazione. L’indagine, che sulle prime appare senza prospettive, diventa una drammatica resa dei conti con il passato, un appuntamento col destino e con l’inattesa possibilità di cambiarlo. Nelle pieghe di una narrazione tesa fino all’ultima pagina, Gianrico Carofiglio ci consegna un’avventura umana che va ben oltre gli stilemi del genere; e un personaggio epico, dolente, magnifico”.

Gianrico Carofiglio classe 1961, nasce a Bari. Magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e come Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. È stato eletto senatore per il Partito Democratico nel 2008. Il suo primo romanzo è del 2002, Testimone inconsapevole, edito da Sellerio. Con quest’opera Carofiglio ha inaugurato il legal thriller italiano. Il romanzo, che introduce il personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri, ottiene vari riconoscimenti riservati alle opere prime. Sempre con Sellerio seguono nel 2003 Ad occhi chiusi e nel 2006 Ragionevoli dubbi. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo Il passato è una terra straniera (Rizzoli, 2004), con il fratello Francesco la graphic novel Cacciatori nelle tenebre (Rizzoli 2007); L’arte del dubbio (Sellerio 2007); Né qui né altrove (Laterza 2008); Il paradosso del poliziotto (Nottetempo 2009); Le perfezioni provvisorie (Sellerio 2010); Il silenzio dell’onda (Rizzoli 2011). Tra le più recenti pubblicazioni Einaudi si ricordano: Una mutevole verità (2014) e la nuova indagine di Guido Guerrieri La regola dell’equilibrio ed La misura del tempo (2019) Altre sue pubblicazioni sono: Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose. (Feltrinelli, 2020), La disciplina di Penelope (Mondadori, 2021), La nuova manomissione delle parole (Feltrinelli, 2021).

Gianrico Carofiglio
Rancore
Einaudi, 2022

L’esperienza dell’essere: rinascere in una Metamorfosi continua

Riesci a rispondere a questo buffo indovinello? Ovviamente la risposta non è quella che pensate