In un tempo antico, la terra era fredda, non esisteva il fuoco e gli uomini pregavano per trovare calore, così sant’Antonio, sensibile alle loro suppliche, decise di intraprendere un viaggio straordinario verso l’inferno, portando con sé un insolito compagno: un maialino. Entrando nell’inferno, il maialino, animato dalla sua vivacità, iniziò a correre e girare dappertutto, rovesciando oggetti e creando scompiglio. I diavoli infernali, stupiti nel vedere un Santo in quel luogo, chiesero a Sant’Antonio di riprendersi il maiale per porre fine al caos. Sant’Antonio, dotato di un bastone di ferro speciale lo pose sul fuoco infernale.
L’anima intrappolata nel bastone, assorbì il calore del fuoco e uscendo dall’inferno con il maialino, Sant’Antonio esclamò: “Foco foco, foco giocondo, foco foco per tutto il mondo”, sprigionando scintille dal bastone. Da quel momento, il mondo ha avuto il dono del fuoco e la possibilità di scaldarsi. Sant’Antonio, grazie al suo compagno maialino, diventò il protettore degli animali. La festa di Sant’Antonio divenne così una celebrazione dell’amicizia tra gli uomini e gli animali, simbolo di generosità e condivisione